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<p style="text-align: justify">Indicare buone pratiche nella qualità non è solo un'operazione utile ma anche divertente. Il mondo degli indicatori di qualità è interessante e variegato. Allo stesso tempo, in Italia, ci sono protocolli ed esperienze la cui solidità è fuori discussione. Sono i protocolli e le esperienze delle best practice. Ne indichiamo, prima di tutto, quattro. Due, evidenziate in differenti testi, dalla regione Emilia-Romagna. Un'altra, sempre in ambito regionale, a cura della regione Toscana e dell'Istituto degli Innocenti. Sottolineiamo poi due esperienze a livello comunale: quella di Piacenza e quella di Vigevano.</p><p style="text-align: justify">Ma andiamo per ordine:</p><p style="text-align: justify"></p><p style="text-align: justify"></p><p style="text-align: justify">1) '''EMILIA ROMAGNA'''</p><p style="text-align: justify">Le ''quattro tesi per una valutazione della qualità nei servizi educativi 0-3 anni'' entro il ''Monitoraggio della sperimentazione delle linee guida regionali''</p><p style="text-align: justify"></p><p style="text-align: justify">Le tesi che vengono presentate nel documento, a cura della Regione Emilia Romagna, fanno parte di un percorso successivo all'elaborazione delle linee guida per la predisposizione del progetto pedagogico da parte dell'ente regionale. Operativo ma anche classico -tesi e monitoraggio si richiamano al concetto arendtiano di giudizio e a quello kantiano di giudizio riflettente- questo documento intende, testualmente, la politica come educazione. Intendendo così per politica la capacità di implementare gli ideali pedagogici (sempre testuale) e l'educazione come un processo politico di concretizzazione dei diritti di cittadinanza. La qualità viene così sottolineata come'''un processo negoziato'''. I presupposti teorici di questo lavoro si sintetizzano, di conseguenza, in questo modo:</p><p style="text-align: justify">''Prima tesi: Valore di un processo integrato di autovalutazione''.</p><p style="text-align: justify">in questo modo la valutazione possiede almeno quattro attributi imprescindibili: 1) situata nella dimensione locale torna ciclicamente a livello regionale 2) è processuale 3) è partecipata 4) è formativa. Il processo è considerato entro una alternanza di vincoli (procedurali) e di flessibilità (osservativa)</p><p style="text-align: justify">''Seconda tesi: Il protagonismo dei soggetti, degli organismi coinvolti e le implicazioni del loro ruolo nel processo valutativo''</p><p style="text-align: justify">valorizzazione dei '''protagonisti attori''' del processo di educazione. Equipe, coordinatore pedagogico, Coordinamento pedagogico provinciale (CPP). Essenziali attori per calibrare standard qualitativi e quantitativi dell'intero processo</p><p style="text-align: justify">''Terza tesi: le condizioni imprescindibili della efficacia del processo di regolazione della qualità passano da intreccio standard qualitativi e quantitativi''</p>
 
<p style="text-align: justify">Indicare buone pratiche nella qualità non è solo un'operazione utile ma anche divertente. Il mondo degli indicatori di qualità è interessante e variegato. Allo stesso tempo, in Italia, ci sono protocolli ed esperienze la cui solidità è fuori discussione. Sono i protocolli e le esperienze delle best practice. Ne indichiamo, prima di tutto, quattro. Due, evidenziate in differenti testi, dalla regione Emilia-Romagna. Un'altra, sempre in ambito regionale, a cura della regione Toscana e dell'Istituto degli Innocenti. Sottolineiamo poi due esperienze a livello comunale: quella di Piacenza e quella di Vigevano.</p><p style="text-align: justify">Ma andiamo per ordine:</p><p style="text-align: justify"></p><p style="text-align: justify"></p><p style="text-align: justify">1) '''EMILIA ROMAGNA'''</p><p style="text-align: justify">Le ''quattro tesi per una valutazione della qualità nei servizi educativi 0-3 anni'' entro il ''Monitoraggio della sperimentazione delle linee guida regionali''</p><p style="text-align: justify"></p><p style="text-align: justify">Le tesi che vengono presentate nel documento, a cura della Regione Emilia Romagna, fanno parte di un percorso successivo all'elaborazione delle linee guida per la predisposizione del progetto pedagogico da parte dell'ente regionale. Operativo ma anche classico -tesi e monitoraggio si richiamano al concetto arendtiano di giudizio e a quello kantiano di giudizio riflettente- questo documento intende, testualmente, la politica come educazione. Intendendo così per politica la capacità di implementare gli ideali pedagogici (sempre testuale) e l'educazione come un processo politico di concretizzazione dei diritti di cittadinanza. La qualità viene così sottolineata come'''un processo negoziato'''. I presupposti teorici di questo lavoro si sintetizzano, di conseguenza, in questo modo:</p><p style="text-align: justify">''Prima tesi: Valore di un processo integrato di autovalutazione''.</p><p style="text-align: justify">in questo modo la valutazione possiede almeno quattro attributi imprescindibili: 1) situata nella dimensione locale torna ciclicamente a livello regionale 2) è processuale 3) è partecipata 4) è formativa. Il processo è considerato entro una alternanza di vincoli (procedurali) e di flessibilità (osservativa)</p><p style="text-align: justify">''Seconda tesi: Il protagonismo dei soggetti, degli organismi coinvolti e le implicazioni del loro ruolo nel processo valutativo''</p><p style="text-align: justify">valorizzazione dei '''protagonisti attori''' del processo di educazione. Equipe, coordinatore pedagogico, Coordinamento pedagogico provinciale (CPP). Essenziali attori per calibrare standard qualitativi e quantitativi dell'intero processo</p><p style="text-align: justify">''Terza tesi: le condizioni imprescindibili della efficacia del processo di regolazione della qualità passano da intreccio standard qualitativi e quantitativi''</p>
 
Diviene così strategico il ruolo del coordinatore pedagogico nella funzione di auto ed etero valutazione.
 
Diviene così strategico il ruolo del coordinatore pedagogico nella funzione di auto ed etero valutazione.
<p style="text-align: justify">''Quarta tesi: la governance regionale serve per favorire il processo di regolazione della qualità''</p><p style="text-align: justify">In questo modo si tengono il fattore tenico, politico e quello pedagogico.</p><p style="text-align: justify">''Il monitoraggio delle linee guida regionali'' entro le ''quatto tesi'' prevede, a sua volta, quattro procedure cardine</p><p style="text-align: justify"></p><p style="text-align: justify">1) ''Articolazione del processo di monitoraggio''. Nella quale fasi e modalità di lavoro definiscono i complessivi lineamenti procedurali</p><p style="text-align: justify">2) ''Un ruolo definito dei Coordinamenti Pedagogici Provinciali ''nella sperimentazione</p><p style="text-align: justify">3) ''Percorsi attivati nei territori ''con costruzione di strumenti, uso di dati quantitativi, qualitativi e quadro di sintesi</p><p style="text-align: justify">4) Strategicità del''punto di vista dei coordinatori pedagogici'' nel processo.</p><p style="text-align: justify"></p><p style="text-align: justify"></p><p style="text-align: justify"></p><p style="text-align: justify"></p><p style="text-align: justify"></p><p style="text-align: justify"></p><p style="text-align: justify"></p><p style="text-align: justify"></p><p style="text-align: justify"></p><p style="text-align: justify"></p><p style="text-align: justify"></p><p style="text-align: justify"></p><p style="text-align: justify"></p><p style="text-align: justify"></p><p style="text-align: justify"></p><p style="text-align: justify"></p><p style="text-align: justify">documento interamente reperibile, con una ricca bibliografia, su</p><p style="text-align: justify">[http://sociale.regione.emilia-romagna.it/ http://sociale.regione.emilia-romagna.it/]</p><p style="text-align: justify">per ulteriori informazioni scrivere a [email protected]</p><p style="text-align: justify"></p><p style="text-align: justify"></p><p style="text-align: justify"></p><p style="text-align: justify">2)'''EMILIA ROMAGNA'''</p><p style="text-align: justify">''Il progetto pedagogico e la valutazione dei servizi per la prima infanzia''. Le''linee guida regionali''.</p><p style="text-align: justify">Il progetto mostra una tradizionale struttura di welfare comunitario. In una regione dove la cooperazione spontanea si unisce all'intervento dell'ente pubblico. Vengono definiti qui "bene comune" sia i soggetti in crescita che quelli al tramonto. I primi come testimoni di futuro mentre i secondi come depositari della memoria storica e del passato,.</p><p style="text-align: justify">In questo senso la '''qualità negoziata'''. strumento essenziale di governance dal basso delle politiche educative per la prima infanzia, si definisce come strumento per</p><p style="text-align: justify">-la crescita dei bambini e l'accompagnamento ai saperi</p><p style="text-align: justify">-la conciliazione degli impegni di cura e di lavoro tra padri e madri</p><p style="text-align: justify">-favorire l'occupazione nel settore</p><p style="text-align: justify">-la costruzione di una comunità solidale inclusiva della rete parentale, estesa al contesto sociale in cui sono inseriti coppia e bambino</p><p style="text-align: justify">-prevenzione dell'insuccesso scolastico</p><p style="text-align: justify">-diffusione e rielaborazione della cultura dell'infanzia</p><p style="text-align: justify"></p><p style="text-align: justify">il lavoro pedagogico necessario entro questa dimensione, che è complessivamente facilitante del processo di crescita, non può che darsi su tre livelli</p><p style="text-align: justify">-cognitivo</p><p style="text-align: justify">-emotivo</p><p style="text-align: justify">-corporeo</p><p style="text-align: justify">naturalmente nella definizione della'''professionalità degli educatori''' (che passa dai titoli di studio agli standard strutturali minimi a garanzia di questa professionalità)</p><p style="text-align: justify">la '''qualità negoziata '''e la'''professionalità degli educatori''', a loro volta, concorrono nel definire quel rapporto tra '''valutazione formativa''' e '''processo di accreditamento''' che è strategico per le politiche della qualità nell'educazione della prima infanzia in Emilia-Romagna</p><p style="text-align: justify">Questo rapporto strategico passa</p><p style="text-align: justify">-attraverso la condivisione degli assunti di base nella governance regionale</p><p style="text-align: justify">-con una metodologia di lavoro (essenzialmente quali-quantitativa)</p><p style="text-align: justify">-nella pubblicità di un sistema di progettazione valutazione (contenente indice regionale del progetto pedagogico, criteri di valutazione, indicazioni sulla predisposizione degli strumenti, indicazioni relative alla documentazione etc.)</p><p style="text-align: justify">-nella certezza delle funzioni e degli impegni del coordinatore pedagogico</p><p style="text-align: justify"></p><p style="text-align: justify"></p><p style="text-align: justify"></p><p style="text-align: justify">documento interamente reperibile su</p><p style="text-align: justify">[http://sociale.regione.emilia-romagna.it/ http://sociale.regione.emilia-romagna.it/]</p><p style="text-align: justify"></p><p style="text-align: justify">3) '''TOSCANA'''</p><p style="text-align: justify">''La qualità dei servizi educativi per la prima infanzia ''è un documento -curato dalla regione Toscana e dall'Istituto degli Innocenti in collaborazione con decine di realtà locali-&nbsp; che si occupa del ''nuovo sistema di integrazione dei nidi e dei servizi valutativi integrativi''.</p><p style="text-align: justify">Il testo, articolato con diversi contributi ma secondo una logica di insieme, definisce differenti piani di qualità nel ''Tuscany approach''</p><p style="text-align: justify">prima di tutto delinea</p><p style="text-align: justify">-l''''importanza sistemica''', per definire la qualità nei servizi per la prima infanzia, della raccolta dati e della costruzione di scenari del sistema dei servizi.</p><p style="text-align: justify">-la necessità e le modalità di implementazione del tema della qualità nelle strategie complessive della regione Toscana</p><p style="text-align: justify">successivamente definisce</p><p style="text-align: justify">-le '''metodologie di lavoro''' per lo sviluppo del nuovo sistema di valutazione della qualità. Dove devono essere ben chiari</p><p style="text-align: justify">a) Obiettivi generali del progetto educativo</p><p style="text-align: justify">b) Tempi e metodologie adottate</p><p style="text-align: justify">c) Percorso di lavoro</p><p style="text-align: justify">d) Modalità di analisi dei risultati prodotti dal gruppo e dalle azioni sperimentali</p><p style="text-align: justify">e) La costruzione della guida agli strumenti prodotti per le politiche della qualità</p><p style="text-align: justify">divengono così centrali gli ''strumenti della rilevazione della qualità che coincidono con i luoghi stessi dell'educare ''ovvero</p><p style="text-align: justify">-Il '''Nido di infanzia, il Centro giochi educativo, il Centro Bambini Genitori''' di cui vanno sempre rispettivamente definite</p><p style="text-align: justify">a) le modalità di intervista, osservazione e analisi documentale</p><p style="text-align: justify">b) la check list (che comprende accreditamento e requisiti di qualità) e il manuale di indicatori</p><p style="text-align: justify">allo stesso tempo, in modo circolare, la metodologia di costruzione e di garanzia della qualità dei servizi educativi per la prima infanzia riparte dai '''luoghi dell'educare,''' una volta scandagliati, per tornare alla '''governance regionale dell'educazione'''.</p><p style="text-align: justify"></p><p style="text-align: justify">documento, con ricca bibliografia, intervento dei vari autori è interamente reperibile su</p><p style="text-align: justify">[http://www.minoritoscana.it/?q=print/294 http://www.minoritoscana.it/?q=print/294]</p><p style="text-align: justify"></p><p style="text-align: justify"></p><p style="text-align: justify"></p><p style="text-align: justify"></p><p style="text-align: justify"></p><p style="text-align: justify"></p><p style="text-align: justify"></p><p style="text-align: justify"></p><p style="text-align: justify"></p><p style="text-align: justify"></p><p style="text-align: justify"></p><p style="text-align: justify"></p><p style="text-align: justify">'''(a cura di Scifopsi-Teseo)'''</p><p style="text-align: justify"></p><p style="text-align: justify"></p><p style="text-align: justify"></p><p style="text-align: justify"></p><p style="text-align: justify"></p>
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<p style="text-align: justify">''Quarta tesi: la governance regionale serve per favorire il processo di regolazione della qualità''</p><p style="text-align: justify">In questo modo si tengono il fattore tenico, politico e quello pedagogico.</p><p style="text-align: justify">''Il monitoraggio delle linee guida regionali'' entro le ''quatto tesi'' prevede, a sua volta, quattro procedure cardine</p><p style="text-align: justify"></p><p style="text-align: justify">1) ''Articolazione del processo di monitoraggio''. Nella quale fasi e modalità di lavoro definiscono i complessivi lineamenti procedurali</p><p style="text-align: justify">2) ''Un ruolo definito dei Coordinamenti Pedagogici Provinciali ''nella sperimentazione</p><p style="text-align: justify">3) ''Percorsi attivati nei territori ''con costruzione di strumenti, uso di dati quantitativi, qualitativi e quadro di sintesi</p><p style="text-align: justify">4) Strategicità del''punto di vista dei coordinatori pedagogici'' nel processo.</p><p style="text-align: justify"></p><p style="text-align: justify"></p><p style="text-align: justify"></p><p style="text-align: justify"></p><p style="text-align: justify"></p><p style="text-align: justify"></p><p style="text-align: justify"></p><p style="text-align: justify"></p><p style="text-align: justify"></p><p style="text-align: justify"></p><p style="text-align: justify"></p><p style="text-align: justify"></p><p style="text-align: justify"></p><p style="text-align: justify"></p><p style="text-align: justify"></p><p style="text-align: justify"></p><p style="text-align: justify">documento interamente reperibile, con una ricca bibliografia, su</p><p style="text-align: justify">[http://sociale.regione.emilia-romagna.it/ http://sociale.regione.emilia-romagna.it/]</p><p style="text-align: justify">per ulteriori informazioni scrivere a [email protected]</p><p style="text-align: justify"></p><p style="text-align: justify"></p><p style="text-align: justify"></p><p style="text-align: justify">2)'''EMILIA ROMAGNA'''</p><p style="text-align: justify">''Il progetto pedagogico e la valutazione dei servizi per la prima infanzia''. Le''linee guida regionali''.</p><p style="text-align: justify">Il progetto mostra una tradizionale struttura di welfare comunitario. In una regione dove la cooperazione spontanea si unisce all'intervento dell'ente pubblico. Vengono definiti qui "bene comune" sia i soggetti in crescita che quelli al tramonto. I primi come testimoni di futuro mentre i secondi come depositari della memoria storica e del passato,.</p><p style="text-align: justify">In questo senso la '''qualità negoziata'''. strumento essenziale di governance dal basso delle politiche educative per la prima infanzia, si definisce come strumento per</p><p style="text-align: justify">-la crescita dei bambini e l'accompagnamento ai saperi</p><p style="text-align: justify">-la conciliazione degli impegni di cura e di lavoro tra padri e madri</p><p style="text-align: justify">-favorire l'occupazione nel settore</p><p style="text-align: justify">-la costruzione di una comunità solidale inclusiva della rete parentale, estesa al contesto sociale in cui sono inseriti coppia e bambino</p><p style="text-align: justify">-prevenzione dell'insuccesso scolastico</p><p style="text-align: justify">-diffusione e rielaborazione della cultura dell'infanzia</p><p style="text-align: justify"></p><p style="text-align: justify">il lavoro pedagogico necessario entro questa dimensione, che è complessivamente facilitante del processo di crescita, non può che darsi su tre livelli</p><p style="text-align: justify">-cognitivo</p><p style="text-align: justify">-emotivo</p><p style="text-align: justify">-corporeo</p><p style="text-align: justify">naturalmente nella definizione della'''professionalità degli educatori''' (che passa dai titoli di studio agli standard strutturali minimi a garanzia di questa professionalità)</p><p style="text-align: justify">la '''qualità negoziata '''e la'''professionalità degli educatori''', a loro volta, concorrono nel definire quel rapporto tra '''valutazione formativa''' e '''processo di accreditamento''' che è strategico per le politiche della qualità nell'educazione della prima infanzia in Emilia-Romagna</p><p style="text-align: justify">Questo rapporto strategico passa</p><p style="text-align: justify">-attraverso la condivisione degli assunti di base nella governance regionale</p><p style="text-align: justify">-con una metodologia di lavoro (essenzialmente quali-quantitativa)</p><p style="text-align: justify">-nella pubblicità di un sistema di progettazione valutazione (contenente indice regionale del progetto pedagogico, criteri di valutazione, indicazioni sulla predisposizione degli strumenti, indicazioni relative alla documentazione etc.)</p><p style="text-align: justify">-nella certezza delle funzioni e degli impegni del coordinatore pedagogico</p><p style="text-align: justify"></p><p style="text-align: justify"></p><p style="text-align: justify"></p><p style="text-align: justify">documento interamente reperibile su</p><p style="text-align: justify">[http://sociale.regione.emilia-romagna.it/ http://sociale.regione.emilia-romagna.it/]</p><p style="text-align: justify"></p><p style="text-align: justify">3) '''TOSCANA'''</p><p style="text-align: justify">''La qualità dei servizi educativi per la prima infanzia ''è un documento -curato dalla regione Toscana e dall'Istituto degli Innocenti in collaborazione con decine di realtà locali-&nbsp; che si occupa del ''nuovo sistema di integrazione dei nidi e dei servizi valutativi integrativi''.</p><p style="text-align: justify">Il testo, articolato con diversi contributi ma secondo una logica di insieme, definisce differenti piani di qualità nel ''Tuscany approach''</p><p style="text-align: justify">prima di tutto delinea</p><p style="text-align: justify">-l''''importanza sistemica''', per definire la qualità nei servizi per la prima infanzia, della raccolta dati e della costruzione di scenari del sistema dei servizi.</p><p style="text-align: justify">-la necessità e le modalità di implementazione del tema della qualità nelle strategie complessive della regione Toscana</p><p style="text-align: justify">successivamente definisce</p><p style="text-align: justify">-le '''metodologie di lavoro''' per lo sviluppo del nuovo sistema di valutazione della qualità. Dove devono essere ben chiari</p><p style="text-align: justify">a) Obiettivi generali del progetto educativo</p><p style="text-align: justify">b) Tempi e metodologie adottate</p><p style="text-align: justify">c) Percorso di lavoro</p><p style="text-align: justify">d) Modalità di analisi dei risultati prodotti dal gruppo e dalle azioni sperimentali</p><p style="text-align: justify">e) La costruzione della guida agli strumenti prodotti per le politiche della qualità</p><p style="text-align: justify">divengono così centrali gli ''strumenti della rilevazione della qualità che coincidono con i luoghi stessi dell'educare ''ovvero</p><p style="text-align: justify">-Il '''Nido di infanzia, il Centro giochi educativo, il Centro Bambini Genitori''' di cui vanno sempre rispettivamente definite</p><p style="text-align: justify">a) le modalità di intervista, osservazione e analisi documentale</p><p style="text-align: justify">b) la check list (che comprende accreditamento e requisiti di qualità) e il manuale di indicatori</p><p style="text-align: justify">allo stesso tempo, in modo circolare, la metodologia di costruzione e di garanzia della qualità dei servizi educativi per la prima infanzia riparte dai '''luoghi dell'educare,''' una volta scandagliati, per tornare alla '''governance regionale dell'educazione'''.</p><p style="text-align: justify"></p><p style="text-align: justify">documento, con ricca bibliografia, intervento dei vari autori è interamente reperibile su</p><p style="text-align: justify">[http://www.minoritoscana.it/?q=print/294 http://www.minoritoscana.it/?q=print/294]</p><p style="text-align: justify"></p><p style="text-align: justify">4) PIACENZA E VIGEVANO</p><p style="text-align: justify"></p><p style="text-align: justify"></p><p style="text-align: justify"></p><p style="text-align: justify"></p><p style="text-align: justify"></p><p style="text-align: justify"></p><p style="text-align: justify"></p><p style="text-align: justify"></p><p style="text-align: justify"></p><p style="text-align: justify"></p><p style="text-align: justify"></p><p style="text-align: justify"></p><p style="text-align: justify"></p><p style="text-align: justify"></p><p style="text-align: justify"></p><p style="text-align: justify"></p><p style="text-align: justify">'''(a cura di Scifopsi-Teseo)'''</p><p style="text-align: justify"></p><p style="text-align: justify"></p><p style="text-align: justify"></p><p style="text-align: justify"></p><p style="text-align: justify"></p>

Versione delle 13:27, 14 mar 2015

LE BUONE PRATICHE DELLA QUALITA'. ABSTRACT, ESEMPI E FILE

Indicare buone pratiche nella qualità non è solo un'operazione utile ma anche divertente. Il mondo degli indicatori di qualità è interessante e variegato. Allo stesso tempo, in Italia, ci sono protocolli ed esperienze la cui solidità è fuori discussione. Sono i protocolli e le esperienze delle best practice. Ne indichiamo, prima di tutto, quattro. Due, evidenziate in differenti testi, dalla regione Emilia-Romagna. Un'altra, sempre in ambito regionale, a cura della regione Toscana e dell'Istituto degli Innocenti. Sottolineiamo poi due esperienze a livello comunale: quella di Piacenza e quella di Vigevano.

Ma andiamo per ordine:

1) EMILIA ROMAGNA

Le quattro tesi per una valutazione della qualità nei servizi educativi 0-3 anni entro il Monitoraggio della sperimentazione delle linee guida regionali

Le tesi che vengono presentate nel documento, a cura della Regione Emilia Romagna, fanno parte di un percorso successivo all'elaborazione delle linee guida per la predisposizione del progetto pedagogico da parte dell'ente regionale. Operativo ma anche classico -tesi e monitoraggio si richiamano al concetto arendtiano di giudizio e a quello kantiano di giudizio riflettente- questo documento intende, testualmente, la politica come educazione. Intendendo così per politica la capacità di implementare gli ideali pedagogici (sempre testuale) e l'educazione come un processo politico di concretizzazione dei diritti di cittadinanza. La qualità viene così sottolineata comeun processo negoziato. I presupposti teorici di questo lavoro si sintetizzano, di conseguenza, in questo modo:

Prima tesi: Valore di un processo integrato di autovalutazione.

in questo modo la valutazione possiede almeno quattro attributi imprescindibili: 1) situata nella dimensione locale torna ciclicamente a livello regionale 2) è processuale 3) è partecipata 4) è formativa. Il processo è considerato entro una alternanza di vincoli (procedurali) e di flessibilità (osservativa)

Seconda tesi: Il protagonismo dei soggetti, degli organismi coinvolti e le implicazioni del loro ruolo nel processo valutativo

valorizzazione dei protagonisti attori del processo di educazione. Equipe, coordinatore pedagogico, Coordinamento pedagogico provinciale (CPP). Essenziali attori per calibrare standard qualitativi e quantitativi dell'intero processo

Terza tesi: le condizioni imprescindibili della efficacia del processo di regolazione della qualità passano da intreccio standard qualitativi e quantitativi

Diviene così strategico il ruolo del coordinatore pedagogico nella funzione di auto ed etero valutazione.

Quarta tesi: la governance regionale serve per favorire il processo di regolazione della qualità

In questo modo si tengono il fattore tenico, politico e quello pedagogico.

Il monitoraggio delle linee guida regionali entro le quatto tesi prevede, a sua volta, quattro procedure cardine

1) Articolazione del processo di monitoraggio. Nella quale fasi e modalità di lavoro definiscono i complessivi lineamenti procedurali

2) Un ruolo definito dei Coordinamenti Pedagogici Provinciali nella sperimentazione

3) Percorsi attivati nei territori con costruzione di strumenti, uso di dati quantitativi, qualitativi e quadro di sintesi

4) Strategicità delpunto di vista dei coordinatori pedagogici nel processo.

documento interamente reperibile, con una ricca bibliografia, su

http://sociale.regione.emilia-romagna.it/

per ulteriori informazioni scrivere a [email protected]

2)EMILIA ROMAGNA

Il progetto pedagogico e la valutazione dei servizi per la prima infanzia. Lelinee guida regionali.

Il progetto mostra una tradizionale struttura di welfare comunitario. In una regione dove la cooperazione spontanea si unisce all'intervento dell'ente pubblico. Vengono definiti qui "bene comune" sia i soggetti in crescita che quelli al tramonto. I primi come testimoni di futuro mentre i secondi come depositari della memoria storica e del passato,.

In questo senso la qualità negoziata. strumento essenziale di governance dal basso delle politiche educative per la prima infanzia, si definisce come strumento per

-la crescita dei bambini e l'accompagnamento ai saperi

-la conciliazione degli impegni di cura e di lavoro tra padri e madri

-favorire l'occupazione nel settore

-la costruzione di una comunità solidale inclusiva della rete parentale, estesa al contesto sociale in cui sono inseriti coppia e bambino

-prevenzione dell'insuccesso scolastico

-diffusione e rielaborazione della cultura dell'infanzia

il lavoro pedagogico necessario entro questa dimensione, che è complessivamente facilitante del processo di crescita, non può che darsi su tre livelli

-cognitivo

-emotivo

-corporeo

naturalmente nella definizione dellaprofessionalità degli educatori (che passa dai titoli di studio agli standard strutturali minimi a garanzia di questa professionalità)

la qualità negoziata e laprofessionalità degli educatori, a loro volta, concorrono nel definire quel rapporto tra valutazione formativa e processo di accreditamento che è strategico per le politiche della qualità nell'educazione della prima infanzia in Emilia-Romagna

Questo rapporto strategico passa

-attraverso la condivisione degli assunti di base nella governance regionale

-con una metodologia di lavoro (essenzialmente quali-quantitativa)

-nella pubblicità di un sistema di progettazione valutazione (contenente indice regionale del progetto pedagogico, criteri di valutazione, indicazioni sulla predisposizione degli strumenti, indicazioni relative alla documentazione etc.)

-nella certezza delle funzioni e degli impegni del coordinatore pedagogico

documento interamente reperibile su

http://sociale.regione.emilia-romagna.it/

3) TOSCANA

La qualità dei servizi educativi per la prima infanzia è un documento -curato dalla regione Toscana e dall'Istituto degli Innocenti in collaborazione con decine di realtà locali-  che si occupa del nuovo sistema di integrazione dei nidi e dei servizi valutativi integrativi.

Il testo, articolato con diversi contributi ma secondo una logica di insieme, definisce differenti piani di qualità nel Tuscany approach

prima di tutto delinea

-l'importanza sistemica, per definire la qualità nei servizi per la prima infanzia, della raccolta dati e della costruzione di scenari del sistema dei servizi.

-la necessità e le modalità di implementazione del tema della qualità nelle strategie complessive della regione Toscana

successivamente definisce

-le metodologie di lavoro per lo sviluppo del nuovo sistema di valutazione della qualità. Dove devono essere ben chiari

a) Obiettivi generali del progetto educativo

b) Tempi e metodologie adottate

c) Percorso di lavoro

d) Modalità di analisi dei risultati prodotti dal gruppo e dalle azioni sperimentali

e) La costruzione della guida agli strumenti prodotti per le politiche della qualità

divengono così centrali gli strumenti della rilevazione della qualità che coincidono con i luoghi stessi dell'educare ovvero

-Il Nido di infanzia, il Centro giochi educativo, il Centro Bambini Genitori di cui vanno sempre rispettivamente definite

a) le modalità di intervista, osservazione e analisi documentale

b) la check list (che comprende accreditamento e requisiti di qualità) e il manuale di indicatori

allo stesso tempo, in modo circolare, la metodologia di costruzione e di garanzia della qualità dei servizi educativi per la prima infanzia riparte dai luoghi dell'educare, una volta scandagliati, per tornare alla governance regionale dell'educazione.

documento, con ricca bibliografia, intervento dei vari autori è interamente reperibile su

http://www.minoritoscana.it/?q=print/294

4) PIACENZA E VIGEVANO

(a cura di Scifopsi-Teseo)

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